Un clistere per Lucia

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Omega™
view post Posted on 21/11/2008, 18:48




Forse non mi crederete ma i miei quarant'anni li porto ancora bene. Il mio corpo non è più flessuoso come quello di una diciottenne, ma a differenza di molte ragazze di quell’età non ho né adipe né smagliature. Sono alta 1 metro e 68 centimetri, peso 57 chili e vesto indumenti di taglia 44. Siete curiosi di conoscere le misure anatomiche? Non ho difficoltà a rivelarvele: 94-62-94. Appartengo a quella specie di donne che gli uomini amano definire in carne o meglio ancora una gran fica! Sì, una gran fica! Accidenti! Quella sono io.
Sono rimasta sposata per dieci anni con un marito che adoravo e da cui ero amata alla follia. Era pazzo! Pazzo di me ed io ero disposta a fare qualsiasi follia pur di vederlo sessualmente appagato. Magari questa mia affermazione potrebbe sembrarvi banale, ma nella vita tutto è relativo, vero?
In dieci anni di vita coniugale non l'ho mai tradito. Eppure le occasioni per farlo non mi sono mancate. Non mi credete? Certo che è così, lo giuro! Ogni volta che facevamo l'amore perdeva il lume della ragione. I travestimenti e le fantasie erotiche che metteva in atto quando scopavamo mi coinvolgevano in maniera anche troppo pericolosa. Queste mie parole potrebbero sembrarvi enigmatiche, ma posso assicurarvi che quando praticavamo il sesso sapeva coinvolgermi in giochi amorosi rischiosi e con esiti del tutto imprevedibili.
Ogni occasione era propizia per mettere in atto una qualsiasi delle fantasie erotiche che elaborava la sua mente malata, ed io lo assecondavo accettando di buon grado tutto ciò che mi proponeva soltanto perché lo amavo.
Una mattina si è presentato dinanzi l'uscio di casa travestito da imbianchino. In quella occasione ha preteso che mi denudassi, dopodiché ha iniziato a spennellare il mio corpo con della vernice per alimenti. Una volta consolidata la tinta sulla pelle ha iniziato a leccarmi asportando ogni traccia della colorazione con cui aveva colorato il corpo.
Un pomeriggio si è presentato davanti all’uscio di casa con indosso la tuta da idraulico. Cosa voleva? Verificare che la mia fica non avesse perdite di alcun tipo. Ha otturato la fessura che tengo fra le cosce utilizzando come tappo il cazzo e mi ha scopato seduta stante, sull'uscio di casa. In un’altra occasione si è presentato travestito da portalettere ed ha preteso d'imbucare biglietti da centomila lire nel mio buco del culo mentre mi scopava. C'è stata una volta in cui ha fatto ritorno a casa con il viso cosparso di farina e con indosso un grembiule da fornaio. In quella occasione non sono riuscita a trattenere le risa e mi sono rifiutata di lasciarmi penetrare da una baguette. E quella è stata una delle rare volte in cui non ho accettato di soddisfare una sua fantasia erotica.

Ogni camuffamento lo eccitava, ma soprattutto gli piacevano quelli che avevano a che fare con le professioni sanitarie. Si deliziava nel presentarsi nella stanza da letto vestito da infermiere, medico, radiologo, biologo o quant'altro gli passava per la mente. E' durante l'espletamento di una difficile pratica medica che ieri è accaduto l'irreparabile. Prima ancora, qualche giorno fa, tornando a casa dal lavoro mi aveva obbligata a sottopormi ad un enteroclisma utilizzando una eccessiva quantità d'acqua, una pratica infermieristica che gli dava soddisfazione e praticava spesso. Per rendere più credibile la rappresentazione mi aveva obbligata a indossare un camice di carta, di quelli che i pazienti ricoverati in corsia d'ospedale vestono in occasione di un intervento chirurgico.
Ha messo a punto l'enteroclisma sciogliendo dei frammenti di sapone di Marsiglia in tre litri d'acqua tiepida, dopodiché si è presentato nella stanza da letto con indosso la divisa da infermiere.
Nuda, sul letto, ero in attesa che iniziasse la seduta medicamentosa quando l'ho visto apparire sulla porta. In una mano impugnava l'irrigatore colmo del liquido saponoso, nell’altra stringeva un deflussore in plastica collegato a una sonda che era sua intenzione collocare nell'orifizio del mio culo. Prima d'iniziare il trattamento medicamentoso ha lasciato cadere alcune gocce di vaselina sull'estremità della sonda, poi si è rivolto a me.
- Si metta sul fianco sinistro signorina.
Alla vista di quell'enorme quantità di liquido non vi nascondo che sono stata colta dal panico. Non riuscivo a capacitarmi che tre litri d'acqua saponosa potevano essere contenuti nelle anse del mio intestino, nelle altre occasioni ne aveva adoperato meno della metà e la cosa mi ha preoccupato. Pochi istanti dopo, con fare deciso, ha provveduto a sollevarmi una natica ed ha messo in luce, suppongo, il buchetto dello sfintere anale.
- Stia ferma signorina, lasci fare tutto a me, vedrà che non sentirà alcun male.
Ha collocato un dito impiastricciato di vaselina sull’ano e ha distese l'unguento intorno e dentro l'ano.
- Per facilitare l'ingresso della sonda dovrà spingere con forza l'ano verso l'esterno, come quando va di corpo. Ha capito?
- Sì, va bene, farò come vuole lei.
Protendere il culo all'infuori era un tipo d'atteggiamento che ero solita adottare tutte le volte che gli veniva voglia d'incularmi. Ma fra il sottile calibro della sonda e il rotolo di carne che gli pendeva fra le cosce non c'era proporzione.
Ha provveduto ad appendere la vaschetta dell'irrigatore ad un chiodo piantato nella parete su cui aveva provveduto a togliere il quadro che c'era sospeso, poi è rimasto in attesa. La legge dei vasi comunicanti, secondo quando si è premurato d'informarmi, avrebbe fatto precipitare il liquido nell'addome senza bisogno di alcuna pressione. Non ho percepito dolore quando ha spinto la sonda nell'intestino. E' stato molto delicato nella manovra.
- Esegua dei respiri profondi senza troppo affannarsi, vedrà che non sentirà alcun male. - Sono state uniche parole che ha pronunciato mentre presenziava alla caduta del liquido nel mio addome.
Il suo viso traspirava una forte eccitazione. L'ho percepito dal modo in cui inghiottiva di continuo la saliva, cosa che gli succedeva quando era particolarmente eccitato. Mentre il liquido precipitava nell'addome ha agito più volte sulla valvola del deflussore interrompendo o riattivando la caduta del liquido nell'intestino. Quando sono rimasti pochi centilitri nel serbatoio ho iniziato ad avvertire un certo dolore alle viscere, solo allora si è deciso a togliermi la sonda dal culo. L'ha depositata ai piedi del letto e subito dopo ha iniziato a spogliarsi.
- Affinché il clistere abbia un effetto benefico sul paziente occorre rimescolare l'intestino con un'asta. Allo stesso modo in cui si mescola la polenta. Adesso glielo mostro.
Si è messo supino sul letto e mi ha invitata a pormi cavallo sopra il suo bacino, nella posizione della smorzacandela. Sono stata svelta a risucchiare il cazzo nella fica godendo del piacere dell'iniziale penetrazione. I movimenti del corpo di mio marito, da prima lenti e squisitamente delicati, hanno aumentato di consistenza. Ha accelerato il movimento del bacino rimescolando il liquido che conservavo nelle viscere. Il dolore all’addome si è accompagnato al piacere del cazzo che sentivo salire e scendere a contatto della mucosa della fica. Madida di sudore, accaldata come in un giorno d'agosto, ho percepito un dannato piacere nell'essere scopata in quel modo. Ho iniziato a contrarre le pareti della vagina sull'uccello stringendolo spasmodicamente in una morsa. Per nessun motivo lo avrei lasciato fuggire dalla fica, tanto era intenso il piacere che sapeva arrecarmi.
Mentre mio marito seguitava a scoparmi ho iniziato a toccarmi il clitoride solleticandolo con le dita bagnate d'umore. La pancia ha preso a dolermi nel momento in cui il liquido aveva riempito ogni anfratto dell'intestino premendo contro la parete addominale.
- Come può constatare la terapia che le sto somministrando ha degli effetti benefici su di lei. Se ne accorgerà nei prossimi giorni, vedrà che starà molto meglio.
Queste parole hanno accompagnato il momento in cui ho raggiunto l'orgasmo ed ho urlato di piacere. Mai avrei immaginato di conseguire un simile godimento. Nel trambusto susseguente l'orgasmo ho cominciato a perdere liquido e qualche colpo d'aria da dietro, ma ero contenta d'essere stata curata in maniera così professionale dal mio "infermiere".
Carlo mi ha messa carponi sul letto e, facilitato dall'umido che circondava l'orifizio anale, ha introdotto l'uccello nel mio intestino senza angustiarsi per gli eccessivi schizzi d'acqua lurida che uscivano dall'ano. Eccitato dalla colata di cacca, frammista a sapone liquido, che gli stava sporcando l'addome ha aumentato il ritmo della scopata fino a quando ha raggiunto l'orgasmo ed è venuto dentro di me.

Gelida come una statua di marmo mi ritrovo distesa su un tavolo dell’obitorio. Ieri mio marito è tornato a casa ossessionato dall'idea di essere un anatomo-patologo. Preso da un raptus di follia mi ha fatto distendere sul letto e mi ha squarciato l'addome utilizzando un bisturi, poi mi ha lasciata morire dissanguata. Ai carabinieri giunti sul posto perché allarmati dai vicini di casa che hanno udito le mie urla, ha raccontato che era solo un gioco ed era sua intenzione una volta fatta l'autopsia rianimarmi.
Lo amo e se rinascessi un'altra volta sarei pronta a riprendere da capo il nostro rapporto d'amore, stavolta però a parti invertite.

 
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troll_91
view post Posted on 9/11/2009, 08:33




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