| Brutta bestia la vita, soprattutto per i più deboli. Ma questa è la vita.......
Ero a casa di un mio amico, una amicizia nata nei primi mesi di militare. Una domenica mi invitò a pranzo dai suoi genitori. Lui quella domenica (e neanche le prossime di maggio), se non avessi tenuto la bocca chiusa, non l'avrebbe passate a casa. Aveva combinato un disastro. Su di lui sarebbero piovuti punizioni su punizioni. Ma io preferii non fare l'infame e lui volle ringraziarmi per quel favore. Accettai il suo invito. Arrivammo nella sua casa. Una casa a due piani, roba da veri signori, il giardino sembrava senza fine. "Dopo pranzo ti faccio vedere una cosa, benedirai il giorno che ho fatto quel disastro" mi disse michele, ma io non capii cosa intendeva dire. Il pranzo filò tutto liscio, avevo mangiato fino a saziarmi. Michele era fortunato, aveva una madre affettuosa (Simonetta 40 anni circa e due grosse tettone), due fratelli minori (Nico e Massi di 14 e 15 anni) e una sorella (Daniela di18 anni) che stravedevano per lui. In più era ricco sfondato. Gli mancava solo un padre degno di tal nome, infatti esso preferiva il lavoro alla famiglia. Ma sentivo che dietro quella maschera di perbenismo c'era dell'altro......
Mezz'ora dopo la fine del pranzo eravamo rimasti soli, i suoi fratelli erano spariti misteriosamente da 10 minuti. "Sei pronto per la sorpresa? Spero che tu sia in forma...". Continuavo a non capire. Dopo un pò ci incamminammo verso i sotterranei della casa. Lì avevano sistemato i loro domestici, quasi tutti albanesi, erano stati confinati nel remoto della casa.
[M] "Ti và di farti una chiavata Ale?" [A] "E con chi? Non mi dire che tua sorella........" [M] ridendo "Non con lei, ma con una. Sono tutte brave, sai com'è......per i soldi fan tutto." [A] "Se lo dici tu." [M] "Tatiana non ha tabù, ha preferito fottere quì che in mezzo ad una strada. Lo ha deciso lei ed io non mi sono fatto pregare. Tanto poi quando ci stanchiamo......."
Schioccò le dita in prossimità di una porta. Da quella porta però non uscì nessuno, lui non si meravigliò e mi condusse alle ultime due porte. La prima delle due porte aveva uno spioncino, si chinò e ci guardò dentro poi sorrise ed apri la seconda porta. Era una stanza sviluppata in lunghezza anche se piccola. Nella spoglia stanza c'era un piccolo box doccia, un grosso armadio, delle sedie accatastate e una tenda.
Aprì una tenda ed uscì uno specchio. Lui mi spiegò che noi potevamo guardare ciò che succedeva nella stanza a fianco senza essere visti. Due amplificatori davano il sonoro di ciò che succedeva nella stanza, era come stare al cinema. Aprì totalmente la tenda e vidi..........
Quelli che prima sembravano i migliori fratelli del mondo ora erano i peggiori aguzzini. C'era anche la sorella di michele. Era seduta ad un angolo di un malandato letto matrimoniale. Si stava facendo rasare la figa (da quella serva di nome Tatiana) e nel frattempo si stava spompinando uno dei due fratelli mentre l'altro gli rasava i capelli a zero con una macchinetta elettrica. Tatiana finì il suo lavoro e fu presa a schiaffi dalla sua padroncina.
[D] "Ficcaci la lingua dentro e non fermarti più" Tatiana come un cagnolino eseguì l'ordine. Daniela si ditese sul letto e fece avvicinare i due fratellini. Alternava il pompino ad uno e la sega all'altro. Li teneva sott'occhio con lo sguardo avitando che sborrassero in fretta.
Dopo circa 15 minuti il più piccolo dei fratelli chiese una cosa alla sorella. [N] "Posso scopare la troia? Mi sono scocciato dei tuoi pompini." [D] "Va bene ma mettiti il preservativo. Evitiamo l'aumento della famiglia" disse ridendo. A quel punto anche l'altro fratello decise di smettere con la sorella e di dedicarsi alla serva. Decisero che per il bene della serva le dovevano penetrare la figa insieme. Tatiana allargò le cosce al massimo e fece entrare il più piccolo (per sua fortuna i due ragazzi grazie alla loro acerba età non avevano degli uccelli sviluppati) e dopo un pò anche il secondo.
I due ragazzi entrarono nella sua figa con facilità ed iniziarono a scoparla. Tatiana non faceva nessuna smorfia ne di dolore ne di godimento. O era una troia da monta ed aveva la figa sfondata da anni o i ragazzi non la facevano godere.
Michele mi disse: "Tieniti pronto che ora smettono loro ed inizi tu". Notai che mi ero eccitato di brutto. "Tu hai a disposizione 10 minuti, poi si conclude la storia."
I due ragazzi sborrarono nei loro preservativi, i loro gemiti uscivano dalle casse. Avvicinarono i loro cazzi vicino al volto della sventurata. Iniziarono a strusciare i loro cazzi, ancora sudici di sperma, sul volto della serva. Ma anche la sorella voleva la propria parte.
[D] "Nico, Massi. E finitela con quella troia. Sono dieci minuti che ho la figa in fiamme. Muoviamoci !........
I due ragazzi ubbidirono seppur controvoglia Si inginocchiarono ai piedi della sorella ed iniziarono a leccarle la figa. Sentendo i gemiti della ragazza, essa sembrava gradire........ [D] "Sborratemi in testa bastardi. Ve lo ordino, schiavi. Forza, muovetevi. Dovete sborrarmi in testa mentre godo come una puttana. Forza"
La ragazza era andata fuori di testa, non riusciva a trattenere i propri istinti selvaggi. Vedendo che i suoi fratellini non riuscivano ad arrivare all'orgasmo, mollò qualche ceffone per farli svegliare. [D] "Razza di stronzi. Non siete capaci neanche a farvi le seghe. Siete dei froci di merda. Hey troia [rivolgendosi alla serva] vieni a smanettarmi la passera. E vedi di non farmi incazzare." Dopo che la serva si dedicò accuratamente con le mani e con la lingua alla sua passera, Daniela si dedicò ad un sapiente gioco di bocca ai due fratellini. Ben presto i due cazzetti diventarono duri. Dopo circa 2-3 minuti di pompe, Daniela ebbe ciò che voleva. I due ragazzini si guardarono negli occhi ed iniziarono a mugolare. Daniela capì che era il momento desiderato. Per godere il momento magico, tirò per i capelli la serva e poi le spiaccicò la faccia la sua faccia sulla sua fica abbondantemente lurida di umori. [N] "Dany......arriva lo shampoo sorellina. E tutto per te...." Ed avvicinò la cappella arrossata alla testa rasata della sorella. La sborra cadde copiosa sul cranio dalla ragazza. Continuò a strusciare la cappella sulla testa della sorella, poi la invitò a ripulirgli il cazzo con la lingua. La ragazza per contraccambiarlo prima gli stuzzicò, con la punta della lingua, il glande e poi quasi ricominciò un ennesimo pompino. Nel frattempo la ragazza iniziò a pisciare sulla bocca della serva, ancora trattenuta per i capelli. La serva tentava di levarsi dalla fonte della giovincella, ma non le restò che aspettare........
A quel punto michele irruppe nella sala, cacciò in malo modo i due fratellini e la sorella. Mi ordinò di scoparla alla svelta, mentre la serva veniva fatta inginocchiare e poi ammanettata. Non ci misi nulla a sbatterle il cazzo in gola. Me lo feci succhiare a dovere. Dopo pochi minuti le feci ingoiare tutta la sborra. Il mio cazzo eruttò sborra direttamente nella gola, naturalmente anche quì tentò un'abbozzo di fuga. Ma anche quì dovette sottostare perchè rimase trattenuta della mia mano posta dietro la sua testa.
Michele mi disse di uscire giusto quando i primi schizzi di piscio le inondavano il volto. Dopo aver concluso i miei bisogni entrai nella "stanza dell'osservazione". Trovai la ragazzina che mentre si era goduta la mia scena si stava smanettando.
[D] "Sei proprio un maiale, mi hai fatto eccitare ancora. Adesso che ricomincia lo spettacolo, voglio vedere se riesci a tirare litri di buona sborra nella mia bocca"
Nel frattempo nell'altra stanza entrò un signore sovrappeso ma con un cazzo bello lungo e grosso diametro. In mano aveva una cinghia una corda. La cinghia vervì per la serva, mentre per la corda ci teneva la moglie che lo seguiva a quattro zampe. Povera donna, aveva le ginocchia arrossate e le tettone che le strisciavano a terra.
La Daniela mi disse che quello era suo padre: il maestro. Un giorno, mi disse, che le fece fare una gara con la madre. Le mise nel bagno per uomini di un'Autogrill. Vinceva chi si scopava più gente. Vinse la madre che con un ritmo di quattro alla volta se ne scopò quasi cinquanta. Lei che perse dovette prima spompinarsi un cavallo e poi berne la sua sborra. Da allora capì che il sesso era tutto......
Nella stanza a fianco il maestro iniziò a cinghiare prima la moglie, che mentre veniva colpita aveva degli orgasmi (o più probabile li simulava), poi la serva. Poi con dolci insulti la fece adagiare sul letto. Le aprì le gambe e gli mise il suo enorme cazzone nella figa. La serva cacciò un urlo disumano, gridava come un'ossessa.
Nel frattempo Daniela iniziò il suo pompino con avidità. Volli guardarla in faccia, ma mi chiese di guardarmi la scena della stanza opposta. Solo lei doveva guardarmi godere.
Nell'altra stanza la poveretta cacciava ancora urla oramai con una voce rauca. Ma non era ancora sfinita. Il maestro allora la scaraventò giusto con la faccia di fronte al vetro e le mise il cazzo in gola. Poi ordinò a sua moglie di mettersi prima un grosso vibratore nella passera, poi di inginocchiarsi con la corda dietro la serva e di iniziare a godere. Poi le gridò: "Godi troia? Con tutti i soldi che ti dò ora voglio mi godere questa vacca straniera. Mica sei gelosa, puttana? Mi ami ancora?" La moglie annuì con la testa.
[M] "Allora ti ho preparato un ragalo. La prossima settimana per due giorni consecutivi ci saranno dei cazzi che ti romperanno tutti i buchi che hai. Naturalmente ti sborrano tutti dentro nella fica. Vedi di non rimanere incinta puttana, altrimenti ti faccio scopare con un toro da monta, chiaro? Ed ora strozzala". La signora si mise un laccio della corda in bocca e cinse la gola della serva con l'altro capo. Poi rimanendo con una mano libera iniziò a masturbarsi la passerina, rigorosamente depilata ed arrossata.
[D] "Guarda la mammina come si diverte a godere quando strozza una che fa il pompino a papà."
Credevo di aver capito male, invece non mi sbagliavo.
[D] "Se mi sborri in gola mentre muore vedrai che ti piace di più". E così fu. Mentre la vedevo crepare, più provavo piacere nel pompino della ragazza. Più vedevo la tettona che stringeva la corda, più non vedevo l'ora di far bere Daniela.
Arrivò il momento della fine. La serva era morta soffocata ma aveva ancora il cazzo che le scopava la bocca e che poi le sborrò in faccia. Allora iniziai a sborrare nella bocca della ragazza, le spinsi la testa fino a farle toccare il cazzo con le tonsille. La guardai un attimo in faccia. Aveva la bocca che mi toccava la pancia, aveva tutto il cazzo in gola. Roba da record.........I sue due occhioni mi guardavano compiaciuti. Dopo estrasse il cazzo dalla bocca e mi stimolò lo spacchetto ficcandoci la punta della lingua. Poi diede un grosso bacio alla cappella, si alzò e mi disse :" Benvenuto all'inferno. Fai parola a qualcuno di ciò che hai visto e mio padre prima ti fa violentare da chi so io e poi ti fa succhiare il tuo cazzo".
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